Bambini nel lettone tra miti e leggende: cosa fare – Parte 2

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È vero che dormire coi bambini danneggia la coppia? Parliamo di una delle obiezioni più comuni al sonno condiviso.

Tra i temi che più scaldano gli animi, c’è quello del condividere il sonno con i propri bambini.

La scorsa settimana ho condiviso con te il primo articolo in proposito, puoi trovarlo a questo link. Qui ho chiarito se ci sia una correlazione tra l’acquisizione di autonomia dei bambini e il luogo in cui dormono, tema molto discusso tra i genitori, e non solo!

 

Ti suggerisco di recuperare l’articolo perché stiamo per proseguire con il viaggio nelle leggende che popolano l’immaginario di come dovrebbe e, soprattutto, come non dovrebbe dormire una famiglia con bambini.

 

 

Il mito del bambino che mina l’intimità della coppia

 

Quando si conversa con qualcuno sul miglior modo di collocare tuo figlio per la notte, zelanti consiglieri si lanciano nuovamente all’attacco subito dopo aver sfoderato l’argomentazione trattata nell’articolo precedente e desiderano metterti in guardia:

 

Dormire con il bambino, mina l’intimità della coppia!

 

Questa obiezione è davvero una bomba, perché fonda su una incrollabile percezione di realtà: i figli dividono la coppia.

 

Cosa c’è di vero in questo?

 

Secondo un’indagine ISTAT del 2014, nel 2012 il 73,3% delle coppie che si sono separate avevano figli. E per i divorzi le coppie con figli erano il 66,2% del totale.

 

Tuttavia, solo il 48,7% delle separazioni e il 33,1% dei divorzi riguardava coppie con un figlio minorenne.

 

Tradotto, vuol dire: 1 coppia su 2 che si separa ha figli piccoli o adolescenti, l’altra non li ha o sono già giovani adulti.

 

Vera, cosa vuoi dire?

 

Vorrei dirti tante cose, e comincerò con la citazione di un uomo illuminato, che ha cambiato il concetto di salute mentale nel nostro paese: lo psichiatra Franco Basaglia.

“Visto da vicino, nessuno è normale”, ripeteva Basaglia

Questo articolo non vuole diventare un trattato sulla coppia coniugale, ovvero la coppia che decide di stare insieme per il progetto che si costruisce l’uno con l’altro. Il mio campo rimane la genitorialità, e in quello rimango.

 

Voglio al tempo stesso fornirti uno spunto di riflessione per innescare un dialogo tra te e il partner, in modo da trovare la soluzione migliore per poter dormire la notte ed essere soddisfatti della vostra vita.

Immagine di bambino e bambina con parrucche con colori sgargianti, si guardano sorridendo: scritta "da vicino nessuno è normale"

Cosa intendeva dire, Basaglia? E soprattutto, cosa voglio dirti io, oggi?

Che stare in coppia, vivere insieme, stabilmente, condividere decisioni e progetti e affrontare problemi, comporta stare molto vicino. Così vicino, che spesso si toccano vicendevolmente le proprie fragilità, le ferite aperte, dolori antichi che ti producono reazioni al contesto attuale come se stessi ancora rispondendo a vecchi schemi che non esistono più.

 

Stare in coppia è di per sé un affare molto, molto complesso, che nei momenti di aumento di carico e di nuovi stressori, elementi che apportano ulteriore stress, eleva il grado di complessità dello stare insieme.

Una coppia su 2, quando si separa non ha figli piccoli, ma giovani adulti, o nessun figlio! Stare insieme, è impegno quotidiano, mica pizza e fichi!

 

È per questo motivo che condivido ogni settimana contenuti che ti aiutano a elevare la consapevolezza di te, per aumentare la soddisfazione nelle tue relazioni. La settimana scorsa ho cominciato con la prima obiezione che viene posta quando si parla di condividere il sonno, oggi ho proseguito con la seconda obiezione e continuerò a trattare il tema la settimana prossima, e tu non vuoi perderti l’articolo, vero? Per ricevere gli aggiornamenti a questa rubrica direttamente nella tua posta elettronica ecco il link dove iscriverti alla mailing list!

 

Come fanno le coppie che non vivono insieme?

 

Ora, utilizzerò una provocazione per farti comprendere come mai ti sto parlando di coppie a livello generale e non solo riguardo al sonno condiviso.

Ti ricordi quando eri giovane e spensierata, e avevi le tue prime relazioni amorose? Con ogni probabilità, non avevi una casa tua, o una camera matrimoniale dedicata a te e al partner.

È possibile che in quel periodo, e finché non hai deciso di andare a vivere per conto tuo, o col partner, per avere intimità vi siate ingegnati, trovando soluzioni alternative.

Ora, il fatto che si possano trovare soluzioni alternative alla propria camera condivisa, non vuol che in ogni fase della vita sia altrettanto semplice trovare la motivazione per effettivamente attuare quelle soluzioni.

Una coppia appena costituita, ha un differente grado di entusiasmo, dato anche il possibile minor numero di responsabilità di cui si carica.

 

Tuttavia, se il problema dell’intimità di coppia fosse davvero dovuto alla disponibilità di un luogo appartato e dedicato, non sarebbe possibile in nessuna fase della vita della coppia trovare soluzioni alternative. E invece, ogni giorno coppie che non vivono insieme ma desiderano costruire un’intimità, la ricercano ingegnandosi per trovare soluzioni alternative!

Su cosa concentrare l’attenzione

Comprendo che si tratti di una grande impresa, ma quel che c’è da fare, in primo luogo, è mantenersi flessibili per poter ascoltare i propri bisogni.

Ti sembrerà una banalità, ma se ci pensi bene, può accadere ad esempio di essere più nervosi e rispondere malamente perché, banalmente, hai fame e stai rimandando lo spuntino o il pranzo. Perché invece di ascoltare il tuo bisogno di mangiare, tiri dritto perché “intanto finisco quel che sto facendo/non è ancora il momento del pranzo/non posso fermarmi adesso”. Ho scritto più in dettaglio in proposito in questo articolo.

 

Quando sia tu che il partner riuscite a sentire i vostri bisogni più autentici, potete comunicarveli e, ad esempio, scoprire che una notte avete bisogno di passare più tempo vicini, e un’altra invece no. Potete decidere di far dormire il bambino parte della notte nella stessa stanza e spostarlo nel suo lettino al primo risveglio.

 

O al contrario potete scoprire che vi piace dormire tutti insieme e trovare soluzioni alternative per avere intimità, fissando tempo dedicato chiamando una babysitter o una nonna!

 

Insomma, via alla creatività, ma soprattutto: via alla comunicazione. Con voi stesse e con il partner, comunicare l’uno all’altra quanto sia difficile e quanto cambi la vita con un figlio può davvero fare la differenza.

 

Quello che invece non aiuta, è mantenere abitudini precedenti solo per partito preso. Mantenere abitudini “perché sì”, è funzionale al trattenere la credenza che la vita non deve cambiare, e fingere che non ci siano nuove emozioni, a volte anche emozioni spiacevoli di esclusione – soprattutto da parte dei papà. Ma questa sensazione non diminuirà se non si osserva e si accoglie per quella che è: un enorme cambiamento alle fondamenta delle vostre vite.

 

Spesso, non aver vissuto questa necessaria fase di dipendenza da bambini, fase in cui il bambino ha bisogno di contatto anche di notte, porta ad averne paura e rifiutarla concettualmente. Se non hai letto l’articolo precedente, ti suggerisco di recuperarlo, lo posto nuovamente qui.

 

Continuerò con le comuni obiezioni al sonno condiviso la settimana prossima.

 

Raccontami la tua esperienza di sonno condiviso nei commenti!

 

Contattami qui per una consulenza telefonica gratuita di 30 minuti.

Parleremo, risponderò alle tue domande e fisseremo un appuntamento.

Scopriremo insieme il modo in cui puoi liberare il tuo potenziale.

Sono disponibile per incontrarti online e parlare di ciò che ti sta più a cuore in questo preciso momento della tua vita.

Ti sarà utile a seminare il tuo giardino per una genitorialità serena, felice e soddisfacente, nel rispetto dei tuoi bisogni e di quelli di tuo figlio.

 

A martedì prossimo!

Vera Ghirardini

 

Bibliografia

GONZALES, CARLOS, Bésame mucho. Come crescere i tuoi figli con amore, Edizione Coleman Editore, Catania 2017

KABAT-ZINN, MYLA e JON, Il genitore consapevole, Edizioni Garzanti, Milano 2014
MCKENNA, JAMES J., Di notte con tuo figlio. La condivisione del sonno in famiglia, Edizioni Il leone verde, Torino 2011

POLI, ENRICA FRANCESCA, Le emozioni che curano, Edizioni Mondadori, Milano 2019

POWELL, BERT, COOPER, GLEN, HOFFMANN, KENT, MARVIN, BOB, Il circolo della sicurezza. Sostenere l’attaccamento nelle prime relazioni genitore-bambino, Edizioni Raffaello Cortina, Milano 2016

 Sitografia

https://www.istat.it/it/files/2021/02/Report-matrimoni-unioni-civili-separazioni-divorzi_anno-2019.pdf consultato l’ultima volta il 2 Maggio 2022

Vera Ghirardini

Ciao! Sono Vera Ghirardini, consulente genitoriale. Aiuto i genitori che si chiedono dove stanno sbagliando, a vivere con leggerezza e armonia, nel rispetto dei propri bisogni e di quelli dei propri figli
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