Cosa c’entra il Feng Shui con i genitori?

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In che modo fare spazio nella tua casa, può aiutarti nel mantenere la calma con tuo figlio.

Conosci il feng shui?

Io mi ci sono avvicinata circa tre anni fa, e interpretandolo a modo mio, mi ha letteralmente cambiato la vita.

Questo articolo non intende essere un compendio sul Feng Shui, voglio invece raccontarti della mia interpretazione ed evoluzione rispetto al mio primo approccio con esso.

In cinese, Feng Shui significa “acqua e vento”. Secondo Oxford Languages, fornitore ufficiale di dizionari elettronici su Google, questa è la definizione di Feng Shui:

feng shui
/fˈɛŋ ʃˈui/
sostantivo maschile
Antica arte geomantica cinese che insegna ad organizzare lo spazio abitativo in modo armonico e benefico per la salute fisica e mentale.

Ricordo che ciò che mi colpì maggiormente di questa arte, fu l’immagine con cui mi venne presentato, e allo stesso modo la ripropongo oggi a te.

Immagina che l’abbondanza, la prosperità, la felicità, siano come un vento che entra dalla porta della tua casa e la percorrano tutta per liberarla dalle energie stantìe. Ad ogni ostacolo che incontrano, si fermano e non possono proseguire.

Certamente voglio utilizzare questa suggestione come una metafora, anche se in fondo, mi piace immaginare che funzioni davvero così.

Qui si ferma la digressione sul feng shui, di cui, se vorrai approfondire, potrai trovare altre fonti (ne indico una a fondo pagina, nella bibliografia). Voglio piuttosto condividere con te qual è il motivo per cui ad ogni genitore gioverebbe praticare un po’ di rimozione di quegli ostacoli di cui parla il feng shui.

Quando i genitori mi contattano perché si sentono in difficoltà nel crescere i propri figli, il loro chiacchiericcio interiore e i rumori di sottofondo nella loro quotidianità, hanno un volume e una frequenza elevata. Così elevata, che spesso i ruoli si invertono: i figli sono invitati a mantenere la calma, così che i genitori possano non perdere la loro, di calma.

Mi riferisco a situazioni di questo tipo:

Stai guidando, e tuo figlio si lamenta disperato in auto.
Ti trovi in mezzo al traffico, e l’ultima cosa che vorresti è occuparti del suo pianto.

Eppure lui continua a piangere. Sono vane le spiegazioni: che arriverete presto, o che al momento preferisci proseguire il viaggio per arrivare prima invece che fermarti, o magari che la strada non consente di farlo. Non sembrano esserci parole che lo facciano sentire meglio.

La tentazione di urlare sembra star prendendo la meglio.

Ma Vera, come può “fare spazio” aiutarmi in una situazione del genere?

immagine di una donna che medita seduta al tramonto davanti al mare

Fare spazio fuori da te, ti consente di fare pratica per fare spazio dentro di te, ripulirti del chiacchiericcio e dei rumori di sottofondo che ti abitano e, in qualche situazione, ti fanno chiedere a tuo figlio di mantenere la calma per far sì che tu possa non perdere la tua.

Ti chiedo di seguirmi ancora per qualche riga.

L’obiettivo, a mio avviso, è far assomigliare la nostra casa di più a noi stessi, e al tipo di vita che desideriamo davvero: cominciando da piccoli spazi, una casa che ci ha accolto e curato molto più a lungo di quanto la abbiamo vissuta nella maggior parte del nostro passato di adulti.

Dopo il primo lockdown lo scorso anno in molti hanno sentito il bisogno di cercare una nuova casa, qualcuno sentendo il bisogno di un balcone, qualcuno invece spostandosi fuori città, o magari ravvivando il balcone con delle piante.

Questi esempi li riporto perché sono piuttosto recenti e ti ricorderai anche tu di quanto valore aggiunto abbia avuto curare la propria dimora in quei giorni in cui nulla era certo e su nulla era sicuro costruire progetti.

Per fare spazio al “vento” di abbondanza che puoi desiderare di far entrare dalla porta, e consentirgli di viaggiare liberamente per la tua casa, non è necessario avere tutto sempre in ordine! Con i bambini in casa, non è possibile fare rivoluzioni immediate. Si comincia piccoli passi.

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La sfida ora è incontrare chi siamo davvero. Così che se ci incontriamo con autenticità, possiamo mantenere la curiosità di comprendere i nostri bambini nei momenti in cui le loro emozioni sembrano essere incontenibili (E infatti hanno bisogno di un contenitore: noi genitori!).

Come applicare questo “fare spazio”, in casa, per poter realmente diventare questo genitore di cui il bambino ha bisogno?

Butta oggetti rotti, in disuso, che ti danno sensazioni spiacevoli, regala cose doppie, pulisci contatti facebook, o la rubrica del telefono, desktop del computer.

Se semplifichi tutti i processi come se fossi una azienda, anche pulire diventa più facile quando hai meno oggetti!

Ti porta ad un alleggerimento dei bisogni indotti. Avrai sentito parlare della legge dell’attrazione: l’universo odia il vuoto, non può entrare niente di nuovo nella nostra vita se tutto lo spazio, fisico, mentale ed emotivo che sia, è occupato.

Di quante e quali cose hai bisogno per essere felice davvero?

Tutto questo ti fa arrivare a trovare la tua strada per realizzare i desideri realmente in tuo potere nella tua quotidianità, e ad aprire le porte a ciò che ti arricchisce anche se non è in tuo potere. Se sei ricettivo, puoi accoglierlo. Perché tutto questo ha a che vedere con:

Come comunichi all’esterno il tuo valore aggiunto nel mondo e quanto spazio dai a questo tuo valore aggiunto di esprimersi.

Ed è così che, nella situazione in cui in auto i bambini sembrano farti uscire matto, puoi trovare lo spazio interiore. E dunque puoi fare così.

Fermati e ascolta il tuo bisogno.
È possibile che anche tu desideri trovarti altrove, fuori da quell’auto, lontano da quel traffico, con la cena già pronta e le pantofole ai piedi. E con la dolcezza con cui diresti ad un amico che non vedi l’ora di riposare perché sei stanchissimo, puoi condividere ciò che sentì con tuo figlio.

Puoi dirgli che anche tu, anche tu come lui, soffri in quella situazione, che quell’auto è stretta, che vorresti alzarti. Potete lamentarvi insieme. Inventare una canzone per alleviare la fatica.
E osservare la magia di come sentirti compreso, da te stesso, nella tua stanchezza ti sollevi il morale e contemporaneamente abbracci anche tuo figlio nel suo momento di frustrazione.

E con questo obiettivo di spazio interiore, voglio introdurre il concetto di minimalismo, si cui ho parlato anche in questo articolo.

Puoi partire dalle tue tasche, il portafogli, un luogo piccolo, svuoti la tasca della giacca dove hai infilato tutti i sassetti raccolti da tuo figlio, il burrocacao, il guanto, i fazzoletti usati e non si sa cos’altro. Metti tutto il contenuto di quella tasca sul tavolo, e ordini.

Fatto.

Riparti in un altro momento con un altro posto piccolo.

Serve anche ad incanalare la rabbia, lo stress. Il livello di minimalismo da raggiungere lo decidi tu, non è necessario arrivare ad avere un solo paio di calze ciascuno!

Tagliare i rami secchi, non solo per le piante, serve a ricontattare il ciclo vita-morte-vita che caratterizza questa terra.

Chi sono io quando non ho più il bisogno costante di comprare, occupare il mio tempo ossessivamente con attività varie senza fermarmi?

I problemi economici che tanto preoccupano, portano il vantaggio di non poter spendere per definirsi, non puoi più essere il tuo lavoro, il luogo in cui abiti, le cose che indossi o gli oggetti che possiedi. Occorre trovare un nuovo modo di definirti.

Anzi. Smetti di definirti e impara ad osservarti: cosa non ti serve più?

Scrivimelo nei commenti!

Per accompagnarti nel trasformare le situazioni che portano ansia e sofferenza nella tua quotidianità con tuo figlio, Contattami qui per una consulenza gratuita di 30 minuti:

Parleremo, risponderò alle tue domande e fisseremo un appuntamento.
Scopriremo insieme il modo in cui puoi liberare il tuo potenziale.
Sono disponibile per incontrarti online e parlare di ciò che ti sta più a cuore in questo preciso momento della tua vita.

Ti sarà utile a seminare il tuo giardino per una genitorialità serena, felice e soddisfacente, nel rispetto dei tuoi bisogni e di quelli di tuo figlio.

 

A venerdì prossimo,
Vera Ghirardini

Bibliografia

KABAT-ZINN, MYLA e JON, Il genitore consapevole, Edizioni Garzanti, Milano 2014
VITALE, SIMONA, Femminilità e abbondanza, Edizioni Amazon 2019

Sitografia

https://www.lifegate.it/che_cos_e_il_feng_shui1 consultato l’ultima volta il 6 Ottobre 2021

Vera Ghirardini

Ciao! Sono Vera Ghirardini, consulente genitoriale. Aiuto i genitori che si chiedono dove stanno sbagliando, a vivere con leggerezza e armonia, nel rispetto dei propri bisogni e di quelli dei propri figli
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