4 strategie per godere appieno delle tue risorse (a vantaggio tuo e di tuo figlio)

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Come investire in modo costruttivo e ponderato la tua energia ed innalzare la qualità della tua giornata e della tua relazione con tuo figlio.

 

Ti senti spesso esausto? O magari la mattina cominci energicamente la giornata, ma è sufficiente portare a scuola i bambini, occuparti di alcune faccende e dopo un paio d’ore l’energia cala drasticamente?

 

Con l’inizio dell’estate, ho un intero anno alle spalle e sono esausta. E capisco bene se anche tu provi lo stesso desiderio di fuggire su una spiaggia deserta, e magari prendendoti una pausa anche dai tuoi bambini.

 

Per quanto mi riguarda, il momento di fuga ancora non è arrivato. E per te?

 

È da marzo 2020 che come genitori facciamo fronte ad una emergenza mondiale senza poter contare su supporti come in precedenza: i nonni, se sei tra coloro che può vantare di averli vicino, è possibile che tu abbia voluto tutelarli. La scuola, tra quarantene preventive e chiusure nazionali, e misure restrittive, beh ecco, la scuola… ha a tratti aggiunto un grado di stress, ed inoltre, ora è in chiusura per tre mesi.

 

Se mi leggi da un po’ sai già che il bambino da solo non esiste, esiste solo il bambino e qualcun altro, ne ho parlato in questo articolo.

 

Il bambino da solo non sopravvive ed ha bisogno di te.

 

E se tu trascorri la tua vita in apnea, come probabilmente ti accade da un anno a questa parte, indovina chi apprende da te come gestire i momenti critici?

Imamgine di occhio di bambino che osserva da una finta serratura in un foglio di cartone, con scritta "Ti osservano sempre, anche quando non te ne accorgi"

 

Esatto! Il tuo bambino ti osserva sempre!

 

Ti presento, in breve, un concetto chiave che approfondirò nelle prossime settimane:

 

Il cervello umano, e dunque sia quello dei bambini che degli adulti, è predisposto per l’integrazione interpersonale.

 

Ovvero, il cervello è predisposto per integrare se stessi con la comunità, con il contesto.

 

È predisposto per recepire i segnali che provengono dall’ambiente che lo circonda, inteso in primo luogo come ambiente sociale di persone che lo circondano.

 

Questi segnali esterni, influenzano l’interno e in questo modo, ciò che avviene in un individuo, nel suo cervello, ma non mi piace ridurre la persona al cervello, chiamiamolo individuo, è strettamente legato a ciò che accade tra sé e gli altri individui, e dunque a ciò che avviene negli altri individui stessi.

 

In altre parole: l’essere umano, è naturalmente predisposto alla relazione.

 

Siamo esseri sociali, da adulti così come da bambini.

 

Più specificamente siamo predisposti all’integrazione interpersonale, ovvero a promuovere i legami che ci legano gli uni agli altri.

 

Perché questa caratteristica risulta importante, ma che dico, VITALE, in una diretta che riguarda la capitalizzazione delle tue energie?

 

L’integrazione personale avviene quando si rispettano E coltivano le differenze fra di noi.

In quali relazioni senti che le reciproche differenze sono realmente rispettate e coltivate? Hai avuto un modello, una guida, che abbia avuto questo ruolo?

 

Ora, io ti auguro di si.

 

Nella mia esperienza, sia personale che professionale, ho potuto constatare come questo rispetto e questa cura – in situazioni in cui le richieste dei bambini divergano dagli obiettivi degli adulti, spesso manchino a favore di un appiattimento del bambino alle richieste dell’adulto.

 

Cosa impara, così, il bambino?

 

Nella sua piccola esperienza, il bambino può imparare a reagire con due strategie:

 

  • Agire in conformità al modello dell’adulto per ottenere approvazione, o per non disturbare, che è un altro modo per ottenere approvazione nelle famiglie tradizionali.

 

Se hai attivato questo modello, si tratta di un modo per sperare che da questa approvazione si potesse poi ottenere affetto.

 

  • Agire in contrapposizione al modello dell’adulto per ottenere di essere visto. Questa opzione mantiene integra l’autenticità, e attiva un possibile scontro tra adulto e bambino.

 

  • C’è una terza opzione, meno plateale. E’ una reazione di congelamento rispetto al la situazione. Viene definita “congelamento”, può sembrare simile all’agire in conformità, ma per come la vedo io è più, diciamo, camaleontica. Si tratta di una strategia per tentare di non agire, scegliere come di mimetizzarsi per non essere visto e non incorrere dunque in disapprovazioni o ripercussioni.

 

Quale modello senti di aver attivato, e che si attivi dentro te, quando c’è contrasto tra i tuoi bisogni e quelli del tuo interlocutore?

 

 

Non ti terrò in sospeso: nessuna di queste opzioni rispetta l’integrità individuale della persona, adulta o bambina che sia.

 

E ti dirò di più, non rispetta nemmeno una profonda autenticità e felicità dell’altra persona!

 

In questo modo, tutti sprecano tantissime energie:

 

  • nel primo caso, per essere come l’altro vuole, reprimendo, tagliando o censurando parti vitali di se stesso
  • nel secondo caso, per dimostrare disperatamente all’altro di essere diverso, utilizzando preziose risorse per l’esplosività e costanza che questa dimostrazione richiede
  • nel terzo caso, per spegnere la linfa vitale che naturalmente scorre autentica e gioiosa in ogni corpo umano.

 

Ora, tu spendi un sacco di energie perché desideri preservare l’integrità individuale di tuo figlio, e mentre fai questo, quotidianamente il tuo schema appreso su cui hai riflettuto poco più su, si frappone, e letteralmente tu sprechi un sacco di energia nel toglierlo dai tuoi occhi, come un velo che ti acceca e che ti porti comunque sempre sulla testa, e ogni tanto cade giù.

 

Quando sei nella calma, lo sposti, mentre quando sei sotto stress, ti ricade a coprirti il viso e la vista, senza che tu ne abbia il controllo. E così, sprechi un sacco di energie a spostare e rispostare.

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Ora, come fare a trasformare questo inutile spreco di energie in una risorsa?

 

  1. Cominciate a rallentare. Niente, niente più della lentezza vi consente di ascoltare il vostro corpo e tutti i segnali che vi dà, per poter poi agire di conseguenza.
  2. Comincia a non anticipare i bisogni altrui. No, non sto dicendo che non devi più fare gesti affettuosi a chi vuoi bene, sto dicendo che occorre attendere che gli altri formulino una richieste per te, se hanno bisogno di qualcosa.
  3. Fai una sola cosa alla volta! Il mito del multitasking è, appunto, un mito. Puoi portare avanti, parallelamente, molte incombenze, alternandole tra loro con pause infinitesimali, certo. Ma cucinare mentre ripeti le tabelline con tuo figlio e intanto tendi l’orecchio alla lavatrice richiede al tuo cervello una certa velocità di passaggio da un’attività all’altra. Lo puoi fare ogni tanto, ma è come tenere aperte contemporaneamente 40 programmi sul computer. Dopo un po’ può bloccarsi, rallentare.
  4. Organizza sistematicamente il tempo del divertimento per te. Fissa nella tua agenda il tuo tempo vuoto, di ricarica, in cui all’ultimo momento decidi quale svago desideri. Il concetto di divertimento è ampio: una passeggiata al parco, un caffè leggendo un libro, una chiamata con un’amica.

 

Quando crei spazio, rallentando, concentrandoti su di te e non sui bisogni altrui, facendo una sola attività alla volta, e con il divertimento per te, puoi ricevere.

 

Ricevere cosa?

 

Ricevere ciò che ti si presenta come opportunità. Puoi riconoscere le opportunità che incontri sul tuo cammino perché sei al centro di te stesso, non sei dispersivo. E le puoi accogliere come care amiche!

So che ti sembra di non poterti fermare, di non poter rimandare quell’impegno così urgente. Così, ti do un suggerimento. Per cominciare, parti dai piccoli momenti che comunque prendi nel tuo quotidiano, e presta attenzione a ciò che fai. Niente multitasking, niente cellulare, parti dal momento in cui mangi, ad esempio, e invece di farlo di corsa, mangia il boccone, ti concentri su ciò che senti, sotto i denti, sei i denti, sei la sensazione che provi mangiando, fino allo stomaco. O mentre cammini, concentrati sulla sensazione che provi nel sentire il suolo sotto i piedi.

 

Quando sarai pronto e avrai fatto questo esercizio di presenza abbastanza a lungo, ti verrò una necessità di creare ancora altro spazio.

 

Più ti curi di sviluppare questa forma di benessere e di bellezza per te stesso, più i tuoi bambini si potranno permettere di svilupparla per loro stessi e non dovranno attuare tagli a parti di sé, come hai dovuto attuare tu per essere accettato in famiglia.

 

Da quale di questi cambiamenti per valorizzare le tue energie senti di voler cominciare? Scrivimelo nei commenti!

E per aiutarti a seminare il tuo giardino per una genitorialità serena, felice e soddisfacente, nel rispetto dei tuoi bisogni e di quelli di tuo figlio puoi scaricare qui il mio eBook, è uno strumento che ho preparato per te, un distillato di ciò che ti serve per uscire dai soliti schemi che ti portano sofferenza nel relazionarti con i tuoi bambini.

 

Il benessere di una società si costruisce a partire dal benessere delle famiglie. E il benessere della tua famiglia può germogliare dal tuo benessere come genitore e come persona.

 

A venerdì prossimo!

Vera

 

Bibliografia

 

JUUL, JESPER, Il bambino è competente, Feltrinelli Editore, Milano 2001

SIEGEL, DANIEL J. e  PAYNE BRYSON, TINA, 12 Strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino, Raffaello Cortina Editore, Milano 2012

VITALE, SIMONA, Femminilità e abbondanza, Edizione autoprodotta 2019

 

Vera Ghirardini

Ciao! Sono Vera Ghirardini, consulente genitoriale. Aiuto i genitori che si chiedono dove stanno sbagliando, a vivere con leggerezza e armonia, nel rispetto dei propri bisogni e di quelli dei propri figli
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